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Sistema di Linneo

Sistema di Linneo

L'orto antico e i quartini settecenteschi. Circa 600 piante raggruppate secondo il sistema di classificazione del naturalista svedese

L'Orto antico e i quartini settecenteschi

Il Sistema di Linneo è il settore più antico dell'Orto Botanico e uno dei più vasti; la sua dimensione, circa 11 mila metri quadrati, equivale all'estensione che il giardino aveva nel Settecento, all'epoca della sua fondazione.

Fu impiantato tra il 1789 e il 1791 dal francescano Bernardino da Ucria (1739-1796) secondo il sistema di classificazione descritto dal naturalista svedese Carl Nissoln Linnaeus (1707-1778), conosciuto in Italia come Linneo. Rappresenta oggi un esempio pressoché unico tra gli orti botanici europei, insieme al “Giardino di Linneo” di Uppsala (Svezia), differente per dimensione e concezione.

È organizzato in quattro “quartini”, circondati da muretti e separati da due viali ortogonali, il viale Centrale e il viale delle Palme. Questi due viali conducono ai quattro punti fondamentali del giardino: l'antico ingresso (Porta Maggiore), la Serra Carolina (Giardino d'Inverno), l'Aquarium e il Gymnasium; e si incrociano in un piccolo piazzale esagonale, noto come Crociera, uno dei punti più suggestivi dell'Orto dal significato simbolico e storico notevole.

Ogni quartino è ripartito da sentieri in 23 aiuole rettangolari (ortuli) e ospita al suo interno due fontane in pietra di Billiemi ornate da statue in marmo, dove prosperano ninfee e altre piante acquatiche. L'accesso avviene tramite quattro porterine (piccole aperture con cancelletti in ferro), ciascuna delimitata da pilastrini sormontati da vasotti decorativi settecenteschi.

La componente vegetale

Le piante sono raggruppate nelle aiuole secondo il sistema sessuale di classificazione ideato da Linneo, basato sulle caratteristiche degli organi riproduttivi: numero di stami (organi maschili) e pistilli (organi femminili) in una sequenza crescente dal I al IV quartino.

Oggi nei quartini si contano ca. 600 piante, appartenenti a 489 specie di 248 generi differenti.

La composizione vegetale originaria è stata parzialmente modificata nel tempo, alcune specie sono state a volte accidentalmente sostituite da elementi non coerenti divenuti nel tempo monumentali. Tuttavia, ancora oggi si conservano antichi reperti di elevata rilevanza sia storica sia botanica.

Il sistema di irrigazione tradizionale

Nella sezione più antica dell'Orto Botanico, la complessa rete di irrigazione risale al Settecento, ma affonda le sue radici in un sistema ben più antico: l'irrigazione a scorrimento superficiale, introdotta prima dell'anno Mille durante la dominazione araba. Questo ingegnoso metodo consente di distribuire l'acqua attraverso un sistema di chiuse e canali.

L'acqua, prelevata da un pozzo, viene prima accumulata in ampie vasche (localmente chiamate gebbie). Da qui, viene poi immessa in piccoli pozzetti (risittaculi) per essere infine ripartita alle aiuole tramite condotte realizzate in tufo (saie) e terracotta (catusi).

Sono i giardinieri, con la loro perizia, a completare l'opera lavorando la terra e creando canali (cunnutti) e argini (wattali) che formano la capillare rete di distribuzione. Zappando e spostando la terra "guidano" l'acqua dove necessario, assicurando l'irrigazione di ogni porzione di terreno.

Questo storico sistema è stato recentemente oggetto di un'importante ristrutturazione, resa possibile grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il programma di riforme e investimenti finanziato dall'Unione Europea.

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